Don Riccardo – 27/07/2015

Cari amici,

riprendo la penna in mano, ma stavolta mi faccio aiutare anche da qualche immagine. La vita ha ripreso il suo ritmo. Ma è sempre nuova, sempre diversa e sempre bella. Non vi sono due giorni simili… se teniamo gli occhi bene aperti e se siamo sempre aperti a ciò che il Signore ci regala ogni giorno.

Villaggio1Ho ripreso le mie visite ai villaggi, a piedi. Come vi dicevo, questo mi da la possibilità di fermarmi, di salutare, di chiedere notizie, insomma di farmi conoscere e di conoscere a mia volta. Durante la stagione delle piogge le risaie sono immense fangaie dove fatico a camminare e a passare i tanti canali che spuntano da non si sa dove e vanno inevitabilmente verso ovest (dove c’è il mare). Non sempre, però, le notizie camminano e mi capita, a volte, di arrivare in un villaggio dove nessuno ti aspetta e nessuno si è preparato a riceverti. Neppure allora il tempo è perso. Si passa nelle risaie dove la gente finisce di tagliare e raccogliere il riso con il metodo che avete visto nelle immagini: passare ogni bracciata col bastone e poi portare il riso a casa. Chi ha la risaia lontana è obbligato a farsi una capanna sul posto.

Villaggio2Da non dimenticare che i ladri non rubano solo il bestiame ma anche il riso soprattutto quando, dopo esser tagliato, è conservato ammonticchiato o già nei sacchi pronto per esser portato a casa. Ovviamente si porta da casa quanto occorre per passare almeno un mese. La capanna fatta con la paglia è, più che altro, un riparo. Nessuno poi dimentica di portarsi la zanzariera perché in quelle campagne di notte si è assaliti da migliaia di zanzare e la malaria da queste parti è la prima causa di mortalità ancora oggi. Il raccolto quest’anno, però, è stato mediocre, perché sul finire della spigatura non ha piovuto abbastanza.

Battesimo2Una domenica al mese rimango a Betanatanana, le altre quattro cerco di visitare sistematicamente tutte le cappelle di brousse. Diciamo che sulle nove “teoricamente vive” sono solo due quelle in cui vedo 15-20 cristiani. Le altre sono in un torpore che non so se è inerzia, pigrizia, sfiducia, disinteresse e il numero delle persone che viene a pregare si aggira sui 5-6.

Battesimo1Ma la sorpresa di Ambonàra, dove mi aspettavano da mesi e dove ho sempre dovuto ritardare, è stata davvero grande. Non è un villaggio, ma un campement e cioè delle capanne sparse che si stanno moltiplicando e dove la gente comincia a “far corpo”. Sono costretti a stringersi vicino per le minacce dei malaso (i ladri di bestiame). Hanno una scuola che è già in funzione ed un anziano catechista è molto attivo. E cosi erano 17 i bambini che aspettavano il battesimo!

 

26 giugno festa dell’indipendenza

Cinquantacinque anni che il Madagascar ha riacquistato la propria indipendenza. E i rituali per ricordare l’evento sono sempre gli stessi: la sfilata dei ragazzi delle scuole, l’alzabandiera, i discorsi  sempre uguali e sempre “commemorativi” e poi la festa secondo i mezzi di ogni comune.

Madagascar1Quello che preoccupa sono i mali che affliggono noi di qui. Insicurezza generalizzata, lontananza o forse assenza dello stato, amministrazione sempre più corrotta, sanità che non si fa carico delle malattie di qui, sistema scolastico che sta naufragando e dove i diritti dei bambini alla scuola sono dimenticati. In due comuni vicino a Betanatanana sono rimaste aperte due scuole su venti. Gli insegnanti sono fuggiti  e le scuole chiuse. I gendarmi di qui si muovono “solo se c’è qualche omicidio o qualche furto di buoi; ma dove però il proprietario si fa carico delle loro spese per inseguire i ladri”. Non mi è capitato di vederli muoversi per far riaprire una scuola. Madagascar2Ecco perché è importante che noi continuiamo, con i pochissimi mezzi che abbiamo, a esser presenti e a dare speranza ai ragazzi che ci vedono vicini a loro.

Ma la tragedia è maturata nella notte; una sparatoria, due ragazzi morti per pallottole ed un droghiere sgozzato con un coltello da cucina. Adesso alla sera tutto è muto, siamo in coprifuoco, non dichiarato, ma fatto da tutti. La paura si palpa.

 

15 luglio: Pellegrinaggio a Maintirano

Incontro alla famiglia di santi: Teresa del Bambino Gesù e i suoi genitori Zelie e Martin.

Pellegrinaggio1Un pellegrinaggio è sempre e prima di tutto un incontro col Signore che ha operato “grandi cose“ nella vita di quelle persone che noi chiamiamo santi, persone che non sono dei “perfetti” , ma che con tutte le loro forze hanno amato il Signore e chi stava loro accanto.

Come al solito, si sono aggregati all’ultimo momento gente che mai avrei immaginato. Sono state ore di cammino e di preghiera sempre alternate con canti; un raccoglimento che “andava da sé”. Potete davvero credere che siete stati tutti molto presenti nelle nostre preghiere. Alcuni si sono fatti trovare a Maintirano il giorno prima. E cosi il gruppo di Betanatanana, 200 persone, distintivo il cappello di paglia dei contadini, si è trovato compatto a Maintirano per onorare la santa delle missioni che è venuta a farci visita. Io avevo avuta la fortuna di vedere le reliquie di santa Teresina già nel 2004 a Morondava.

Pellegrinaggio2Per i malgasci si tratta di una cosa nuova e spettacolare. Il loro culto dei morti prevede sì la riesumazione periodica, e il riavvolgimento delle ossa dei morti prima di rimetterli nella tomba familiare. Il tutto in un‘atmosfera di festa poiché tutti i discendenti si ritrovano. Ma qui le cose sono totalmente diverse. Potrà forse meravigliare che dieci anni fa alcuni vescovi abbiano rifiutato ospitalità alla piccola Teresa… ”perché queste cose non sono nelle nostre tradizioni”, dicevano.

Teresina1La piccola Teresa, invece, non è capostipite dei nessun clan, non vi si fanno i sacrifici rituali, le sue ossa non si riavvolgono, né si toccano, non viene rimessa dentro una tomba… poiché viaggiano in continuazione, da un capo all’altro del globo. Viene da lontano, è straniera, e poi gode di profonda intimità con Dio, che nella tradizione malgascia rimane, invece, lontano e poco conosciuto, di certo non amato, ma piuttosto temuto.

Non ho avuto grande difficoltà a riprendere le parole del credo “credo la comunione dei santi”!

Teresina2Avevamo di certo molte cose da dirle e da chiederle… Non credo che questo suo viaggio sia stato casuale e meno che meno inutile. Ovviamente mi sono sentito “di paglia” quando ho visto qualche  mamma mettersi in viaggio con un bambino piccolo in braccio… e con la più grande naturalezza.

Posso dirvi che i frutti di questo piccolo e semplice pellegrinaggio sono tanti e duraturi.

 

18 luglio: fine del mese di Ramadàn

RamadanIn questi giorni è finito il mese sacro dei musulmani: il ramadan. Abbiamo accompagnato con la preghiera frequente queste due comunità: sunniti e sciiti nel loro impegno di fedeltà alla preghiera frequente, nel digiuno e nelle rinunce per aiutare i poveri. Poi la conclusione è stato giorno di festa dove sono venuti a farci visita e dove abbiamo dimostrato loro la nostra amicizia. Da non dimenticare che diversi di loro mandano i figli a scuola da noi. La convivenza fra di noi non pone problemi. Il prossimo anno scolastico vorrei, pero’, che i ragazzi musulmani ogni tanto ci facessero pregare Dio secondo le loro usanze. Cosi come loro seguono le nostre. Vedremo, ma credo che ce la faremo.

 

La campagna elettorale per l’elezione del sindaco

Mentre vi mando queste righe è in corso la campagna elettorale. Ci sono ufficialmente cinque candidati in lizza. In realtà i giochi sono fatti molto prima. Si tratta di mezzi messi a disposizione assolutamente impari, di un sindaco – ad tempus – assolutamente docile alle direttive dall’alto. Quello che più di tutto mi impensierisce, uno dei candidati messo in prigione e incolpato per seduzione di minori, ha acquistato la libertà pagando il procuratore della repubblica (che ha chiuso il dossier a carico) e cosi si “è rifatto la faccia” e concorre per essere sindaco.  Abbiamo avuto un sindaco-sceriffo che in questi due anni ha ucciso a fucilate sette persone. Cosa ci promette un panorama cosi?

SindacoQuando i candidati sono venuti per chiedere la benedizione, rito importante per loro, non abbiamo mancato di ricordare che la chiesa non appoggia partiti, ma raccomanda una politica onesta. Abbiamo messo in mano ad ognuno di loro una lettera con le richieste della gente: onestà, lotta alla corruzione, bilanci veri e pubblici, impegno per la sicurezza, la sanità, la scuola, ecc ecc. Ma poi, al vedere di cosa è fatta la campagna elettorale, abbiamo l’impressione di predicare nel deserto cose che nessuno vuole sentire a cominciare dalla vittime; e cioè la gente.

Ecco perché l’impegno della scuola diventa davvero emergenza.

A tutti voi ancora un grande grazie. Sapete che siete sempre nelle nostre preghiere.

Auguri di bene.

     Riccardo