La Polonia è stata prodiga in questi decenni
La Polonia è stata “prodiga” in questi decenni. Ci ha regalato personaggi straordinari: Karol Woityla, Faustina Kowalska, Massimiliano Kolbe, padre Popieluzko, Solidarnosc, la Szymborska. E ci sono anche personaggi minori, discreti, che ci regalano uno spicchio del mondo così come lo vedono: inedito, sorridente, scanzonato. Twardowsky, prete e poeta è uno di quelli. Lui che dice a Dio ”scrivendo versi Ti sono stato fedele ai tempi di Stalin”.
Le due poesie qui sotto ci fanno guardare il quotidiano con occhi nuovi. Meglio ancora quando per cercare sua madre deve andare in alto, molto in alto. Oltre i martiri e i confessori!!!
Siamo a novembre, tempo dei morti. Lui ci aiuta a ricordarli cosi (mi sono preso una grande libertà. Ho “stravolto” questi versi, così come vorrei leggerli io e quindi “ho scombussolato” le righe):
Affrettiamoci ad amare
le persone se ne vanno così presto
di loro restano un paio di scarpe, e un telefono muto
l’essenziale è cosi rapido
che accade all’improvviso
poi
il silenzio normale
perciò insopportabile
quando pensiamo a qualcuno
dopo averlo perso
non esser sicuro di aver tempo
la sicurezza è malsicura
ci toglie sensibilità come ogni fortuna
arriva in coppia come il riso e il pianto
come due passioni
se ne vanno cosi
in fretta
per vedere davvero
chiudono gli occhi
benchè sia più rischioso nascere che morire…
amiamo sempre troppo poco
e sempre troppo tardi
non scriverne spesso
ma scrivi una volta per tutte
affrettiamoci ad amare
le persone se ne vanno cosi presto
e quelle che non se ne vanno
non sempre ritornano
e non si sa mai parlando dell’amore
se il primo sia l’ultimo
o l’ultimo il primo
Mia madre tanto santa che solo per modestia
non faceva miracoli nella casa di famiglia
se n’è andata
ora vigila invisibile
è cosi semplice non puo esserci dubbio
si sa
di morte l’amore non muore
diventare invisibile non fa male a nessuno
meno apparenze ha il mondo
più è vero
cio che vediamo può essere inventato
come in bocca una sfilza di denti artificiali
…sono tanti nel mondo gli amanti invisibili
quelli che troppo tardi quelli che troppo presto…
Bisogna oltrepassare san Pietro con la grossa chiave
Agnese con l’agnello accosto al viso
Teresa che ancora tossisce
per il freddo che ha preso in convento
bisogna farsi largo in mezzo ai martiri
che sono fermi con le croci e creano ingorgo
accanto ad Agata che offre il sale
accanto a san Francesco con il lupo
(gli toglie la museruola perché possa sbadigliare)
Accanto a Stanislao con il quaderno di polacco
e finalmente rivedo mia madre
nella casa d’un tempo non ancora bruciata
riattacca il bottone che ogni volta si perdeva
quanto cielo bisogna passare per ritrovarla.