Suor Anna Milo

Anna è figlia di amici, giovani dell’oratorio ai “miei” tempi (quando ero a Milano); ben presto sente l’attrazione verso la liturgia, i gruppi di catechesi… E col tempo un desiderio intenso e particolare di vita contemplativa. Quando ha reso noto la sua decisione c’è stato un po’ di… scompiglio tra parenti e amici.

Trovandomi un sera per pregare con loro (Anna era da poco partita!) chiesi le loro impressioni. Roberto, un amico di famiglia, mi rispose lapidario :”Vorrei vedere anche nei miei figli la gioia che ho visto in lei!!!”

Capite che una ragazza che entra in clausura, ambiente distante e austero – nel nostro immaginario collettivo – intimidisce. Invece riempie di gioia irrefrenabile.

Leggiamole queste righe vera acqua fresca per lo spirito.

Anche perché sono così rare!

       Padre Riccardo

 

Pace e bene! Sono Anna Maria Milo, ho abitato a Cisliano (MI) per quasi trent’anni, frequentando la parrocchia, vivendo il percorso di iniziazione cristiana, partecipando all’oratorio estivo, prima come bambina, poi come animatrice. Finita l’università ho trovato lavoro come terapista occupazionale (nell’ambito della riabilitazione) presso l’Istituto Don Carlo Gnocchi di Milano e mi sono trasferita in città per avvicinarmi al posto di lavoro. Grazie alla fede respirata in famiglia è rimasto saldo in me il desiderio di conoscere e corrispondere al progetto che il Signore aveva pensato per la mia vita. E’ stato prezioso per il mio cammino il confronto con suor Paola, delle Cappuccine di Madre Rubatto e vivere la fede insieme ad altri giovani all’interno della Gioventù Francescana (GiFra), un gruppo giovanile di ricerca vocazionale presente a Milano. Il cammino di discernimento vocazionale è stato lungo, a tratti molto nebuloso, animato da domande di senso e dal desiderio di vivere pienamente e di amare. Nonostante stessi svolgendo il lavoro per cui avevo studiato e che amavo molto, vivessi autonomamente e avessi un folto gruppo di amici, percepivo un senso di insoddisfazione che accresceva in me un’inquietudine; spesso ricercavo tempi di silenzio in cui gridare a Dio Padre il mio vuoto e chiederGli di farmi capire dove e come poter essere felice. La svolta è avvenuta in un momento in cui mi sentivo distante da Dio e smarrita, durante un momento di preghiera in una delle cappelle del carcere di Bollate, in cui facevo volontariato; in quel luogo di sofferenza mi ha pervaso una gioia profonda e ho percepito la presenza di Dio. Come non si era sdegnato di incarnarsi nella povertà della natura umana 2000 anni fa, così non disprezzava di farsi presente in quel luogo di dolore e di contraddizioni e non rifiutava di abitare il mio cuore così com’ero. Dio, infatti,è AMORE e ciò che desidera è amare, liberare, senza giudicare, senza imposizioni. Il suo amore gratuito, incondizionato e immeritato mi aveva raggiunto in un momento di fragilità e mi aveva colmata donandomi pace, facendomi sentire “figlia amata”. Dopo un paio di settimane la stessa pace l’ho percepita durante un ritiro presso il Monastero dell’Immacolata delle Clarisse Cappuccine di Brescia. Continuando a confrontarmi con la mia guida spirituale, una domanda cominciò a farsi strada in me: forse che il Signore mi stava chiamando ad amarlo in maniera esclusiva in una consacrazione? Ho proseguito a frequentare il Monastero non più solo per soste di preghiera, ma per verificare l’intuizione avuta. L’8 dicembre 2015, accompagnata dai miei famigliari, ho fatto ingresso in Monastero. Riguardando interamente il cammino percorso fino ad ora riconosco che ogni esperienza vissuta ha concorso alla mia maturazione come donna capace di prendere in mano la sua vita senza scartare nulla per farne quel “capolavoro” che è nella mente di Dio per ciascun figlio. La chiamata alla vita contemplativa si realizza nella vita fraterna e nella preghiera, custodite dal silenzio e da un certo “ritiro” che consente di approfondire la relazione con il Signore e di dilatare il proprio cuore per amare sempre più l’umanità. La fraternità che mi è stata donata appartiene all’ordine delle Clarisse Cappuccine, si ispira al carisma francescano e, in modo particolare, alla scelta di vivere “senza nulla di proprio” di S.Chiara di Assisi. E’ formata da nove sorelle di cinque differenti regioni, di età compresa tra i 32 e 82 anni; uno spaccato delle differenze presenti nel mondo che è chiamato a testimoniare e che è possibile vivere l’unità nella diversità.                                  –

                          Suor Anna Maria di Gesù

 

L’11 agosto p.v., Solennità di S. Chiara, suor Anna Maria di Gesù compirà un ulteriore passo, la professione temporanea.

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