Criminalità in Madagascar

Nel sud del Madagascar è in corso negli ultimi mesi la peggiore siccità degli ultimi quarant’anni e ciò ha provocato una carestia molto seria che dura ancora ad oggi: secondo fonti Onu sarebbero 1.300.000 persone a soffrire la fame.

Ai primi giorni del dicembre appena trascorso, un operatore umanitario di 26 anni è stato assassinato mentre si trovava a bordo della sua motocicletta e si stava recando, insieme a tre colleghi, a supervisionare la distribuzione di razioni di cibo alla popolazione locale.

Questo tragico episodio ha messo in luce la situazione di forte instabilità nella quale si trovano a lavorare questi operatori e la crescente violenza e criminalità dovute in parte alla povertà estrema in cui versano tante persone: sembra infatti che chi abbia ucciso il giovane lo abbia fatto per impossessarsi della motocicletta e del denaro che pensava potesse avere addosso.

Nella zona sono presenti i “dahalo”, cioè i ladri di bestiame che seminano il terrore ovunque passano: negli ultimi due anni nel “Grand-Sud” si sono registrati almeno 123 incidenti violenti tra cui 70 attacchi armati e 53 contro civili, con un bilancio di 218 morti e 13 persone rapite.

L’ultima frontiera criminale sembra essere il rapimento ai fini ovviamente di riscatto, o forse no, non è l’ultima frontiera di chi è disperato tra i disperati, perché, infatti, c’è anche un altro odioso fenomeno sempre più frequente sul territorio: la vendita di esseri umani, in particolari di adolescenti.

Nello specifico, recentemente la gendarmeria di Antsirabé, una città del centro del Madagascar, ha sgominato una banda di trafficanti e interrotto un traffico di esseri umani grazie a una soffiata riguardante la vendita di una ragazzina della capitale per soli 500 euro! Davvero quanto la fame è nera, l’uomo è capace di diventare lupo per i suoi simili.

Purtroppo, nemmeno la zona della nostra missione è esente da episodi violenti e anche lì nei dintorni si sono registrati innumerevoli furti di zebù e alcuni sequestri di persona.

 

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Fonti:

www.lemonde.fr

www.linfo.re

www.zinfos974.com