“Un ponte tra…” (01/07/17)

Oggi c’è stato l’incontro missionario dal titolo “La missione che viene a noi – Un ponte tra…” ad Albareto di Ziano Piacentino; il tempo sembrava non promettere nulla di buono, infatti è anche piovuto, ma alla fine tutto è andato per il meglio e il clima è stato gradevole.

Nel pomeriggio un piccolo gruppetto ha partecipato al momento di riflessione guidato da Padre Gianromano che, riprendendo il tema degli scorsi anni, ha condotto i presenti sulla necessità di costruire ponti anziché muri e ha invitato a parlare delle proprie esperienze nel quotidiano, coinvolgendo anche i più giovani; tra gli interventi, particolarmente bello è stato quello di Antonella, insegnante di Lettere presso una scuola di formazione per giovani adulti che negli ultimi anni ha visto l’iscrizione per la maggior parte di immigrati e, nell’ultimo anno, di profughi: lei stessa ha detto di aver vissuto proprio quest’ultimo anno come molto stimolante e arricchente.

Un altro momento importante ha riguardato gli aggiornamento sulla nostra missione di Betanatanana e il contributo inviato da don Riccardo che ci ha raccontato di come vive là l’essere ponte.

Ci siamo successivamente trasferiti in mezzo ai vigneti per la grigliata dove la partecipazione è stata molto numerosa, anche al di là delle nostre aspettative.

L’atmosfera è stata molto buona, clima di festa e di convivialità, con diverse amici della missione venuti da Milano, oltre che dai dintorni.

Abbiamo inviato alcune foto della festa a padre Riccardo che ci ha seguito con affetto anche se lontano e ci ha inviato un bel messaggio di ringraziamento che riportiamo qui di seguito:

“Carissimi,

sono le due di notte, ma il sonno non viene… Sto scorrendo le immagini dell’incontro che mi sono arrivate: sembrava che l’acquazzone volesse far annullare l’incontro, invece le cose sono andate nella direzione sperata.

Sono qui a dirvi la parola corta, ma grande: GRAZIE!

Grazie per aver messo il vostro tempo, il vostro entusiasmo semplice, “normale”, a disposizione di queste persone venute da orizzonti diversi.

Li conosco quasi tutti. Alcuni vivono situazioni di grandi difficoltà famigliari: avete regalato loro qualche ora di distensione, di amicizia, di sostegno. I malgasci dicono che “Chi mangia insieme è un’anima sola”.

E poi mi dà una gioia infinita vedere voi insieme, uniti, servizievoli… E questo perché davanti ci siete voi, Fausto e Adelina, che precedete con l’esempio.

Grazie perché nel ricordo della missione avete messo insieme tante persone: volti ormai abituali…