Dall’omelia a L’Avana
“Se uno vuol essere il primo – ossia il più grande –sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti” (Mc 9,35). Chi vuole essere grande, serva gli altri e non si serva degli altri!
L’invito al servizio presenta una peculiarità alla quale dobbiamo fare attenzione. Servire significa, in gran parte, avere cura della fragilità. Servire significa avere cura di coloro che sono fragili nelle nostre famiglie, nella nostra società, nel nostro popolo.
C’è un “servizio” che serve gli altri; però dobbiamo guardarci dall’altro servizio, dalla tentazione del “servizio” che “si” serve degli altri. Esiste una forma di esercizio del servizio che ha come interesse il beneficiare i “miei”, in nome del “nostro”. Questo servizio lascia sempre fuori i “tuoi”, generando una dinamica di esclusione.
Tutti siamo chiamati dalla vocazione cristiana al servizio che serve e ad aiutarci a vicenda a non cadere nelle tentazioni del “servizio che si serve”.
(Omelia della s.Messa a L’Avana, 20/09/2015)