IL CANALE DI AMBANGO
Ambango era un villaggio particolarmente bisognoso di acqua. Specialmente durante la stagione delle piogge, le persone che abitano in questa zona non potevano disporre di acqua per quattro/cinque mesi. L’unica “fonte” di approvvigionamento dell’acqua erano le pozze, con la conseguenza “normale” che dissetarsi comportava dissenterie, che sono la prima causa di mortalità infantile.
Parecchi tentativi negli anni precedenti per l’escavazione di un pozzo erano andati falliti perché il terreno era molto duro, l’acqua era molto in profondità e una volta raggiunta non risultava bevibile. Così l’unica soluzione possibile era di portare l’acqua dal vicino fiume con un canale di 5,5 chilometri. In particolare lo studio doveva presentare delle soluzioni anche per rendere potabile l’acqua, almeno una parte di essa; l’altra sarebbe stata utilizzata per l’irrigazione delle risaie. Potevano così essere resi irrigui almeno 800/900 forse anche 1.000 ettari da coltivare a risaia, permettendo di avvicinarsi ulteriormente all’autosufficienza alimentare per le circa 5.000 persone dei villaggi della zona ovest della Missione.
Nel 2007 venne scelto il progetto ritenuto più rispondente alle aspettative della gente e si avviarono i lavori che si presentarono subito più difficoltosi di quanto fosse stato previsto: la pulizia del tracciato, la difficoltà di reperimento della mano d’opera, che arrivava anche da villaggi lontani, così come quella del materiale ed il terreno durissimo facevano sì che lo scavo richiedesse tempi molto lunghi, essendo tutto un lavoro a badile… si procedeva, quindi, di pochi metri al giorno.
Si cercò allora di reperire una pala meccanica, che potesse facilitare la creazione del solco del canale. Già il trovarla non fu cosa facile, il portarla, poi, ad Ambango ancor peggio, ma alla fine arrivò e con grandi speranze di tutti iniziò ad escavare. Ma dopo breve tempo si ruppe e questo comportò la ricerca del pezzo di ricambio per ripararla: ci vollero mesi prima di poterla riutilizzare e così il lavoro fu ripreso manualmente, dopo un lungo periodo di sospensione, tenuto conto anche delle piogge. Peraltro, man mano che i lavori procedevano lungo il percorso, emersero molte difficoltà impreviste nel progetto iniziale, che comportarono interventi straordinari sia come nuova progettazione che per i materiali da reperire e da porre in opera (chiuse, pozzetti, sifoni, sostegni agli argini, ecc). Tutto questo comportò un allungamento dei tempi previsti e solo alla fine del 2012 i lavori si conclusero.
La gestione del canale fu affidata all’Associazione Victoire RasoaManarico, creata dagli utilizzatori ed impegnata al mantenimento in uso del canale con i necessari interventi di manutenzione. Finalmente anche ad Ambango l’acqua era arrivata e non ci vuole molto per immaginare quale cambiamento di vita abbia portato a quella gente.