REGIONE DEL MELAKY
Capoluogo: MAINTIRANO
Elenco dei distretti che compongono la regione: MAINTIRANO, BESALAMPY, AMBATOMAINTY, ANTSALOVA, MORAFENOBE
Superficie: 38852 km²
popolazione stimata: 600.000 abitanti
Densità abitativa: 4,5 abitanti/km²
Regioni confinanti: BOENY, BETSIBOKA, BONGOLAVA, MENABE.
Una scorsa per quanto rapida ai dati statistici mette in evidenza due dati: la grande estensione del Melaky e la scarsa popolazione, che non dovrebbe esser inferiore ai 600.000 abitanti.
E’ da molto che si parla di erigere il Melaky in diocesi, ma le cose si sono accelerate 4 anni fa, quando finalmente i vescovi delle diocesi limitrofe si sono messi d’accordo per richiederlo alla Santa Sede.
Ma ovviamente la storia non finisce cosi, perché ancora oggi pare si sia alla ricerca di “candidati capaci e credibili”. In parole povere ci vuole una buona dose di coraggio per “cominciare a metter su diocesi”, da queste parti. Bisogna veramente cominciare da quasi zero. La futura diocesi potrebbe contare su una dozzina circa di preti ed altrettante religiose ed una cinquantina di catechisti.
Ma tutte le strutture sono da metter in piedi ex novo. I problemi di comunicazione sono enormi visto che di strade ce ne sono due ed anche molto dissestate.
L’evangelizzazione del Melaky (chiamato, due secoli fa, Mailaka e suddiviso in Mailaka, Milanja e Ambongo) fu avviata dai gesuiti, che, verso il 1850, risiedevano in un isoletta, Baly, proprio al nord del Melaky. Nonostante tutta l’energia profusa i risultati erano deludenti: la presenza del commerciati di schiavi, dell’islam che prosperava nel commercio e vedeva come fumo negli occhi la presenza “povera” dei missionari, le malattie -soprattutto la malaria-, l’instabilità politica… tutti questi motivi rendevano la presenza dei missionari assolutamente precaria.
Infatti, i gesuiti ritirandosi, verso il 1870, ”passavano la mano” ai missionari del Santo Spirito, cui, fra l’altro, era affidata l’evangelizzazione di tutto il nord del Madagascar, mentre i gesuiti si consacravano al centro ed al sud dell’isola.
Alla fine del secolo, nel 1899, arrivarono anche i PP della Salette, che si installarono ad Antsirabe, a sud di Tananarive, e pian piano presero tutta la fascia costiera ovest del Madagascar (da Maintirano fino a Morombe).
Iniziava, quindi, una presenza meno sporadica e più attiva.
Tuttavia, se guardiamo una cartina geografica dell’epoca, vediamo che quasi nessuno dei villaggi attuali era segnato. Pare che fossero delle inondazioni fuori dal comune – avvenute verso il 1927 – che imposero all’amministrazione coloniale di riorganizzare la presenza degli abitanti riaccorpandoli e sistemandoli in siti “nuovi”, probabilmente meno soggetti alle inondazioni e più facilmente controllabili.
Nel 1960 la grande isola accede all’indipendenza e, nel frattempo, si procede ad una nuova riorganizzazione delle diocesi. Il Melaky viene quindi affidato ai PP Trinitari che avevano il loro centro a Tsiroanomandidy. Una comunità di PP Trinitari mise piede a Maintirano, i cristiani avevano quindi i missionari un po’ più a portata di mano. Ed infatti l’evangelizzazione fece progressi.
Venendo qui nel Melaky, ho puntato il dito su Betanatanana, che è il secondo centro importante della zona dopo Maintirano. Ed è qui dove noi oggi lavoriamo insieme con voi che mi leggete per “dilatare” le piccole comunità presenti in questo territorio, vasto, poco popolato ed anche “molto dimenticato”.
I dati statistici sono approssimativi, visto che non c’è un censimento serio da oltre trent’anni.
Il comune di Betanatanana fa circa 15000 abitanti. Il comune di Andabotóka ne fa quasi 10.000. Il comune di Ankísatra 6000 circa. Quando cercavo dei villaggi da fotografare sono rimasto con la macchina in mano perché effettivamente le capanne sono raramente raggruppate. E questo costituisce di certo un problema supplementare se si vuole incontrare periodicamente la gente del posto.
Un problema molto grave è costituito dall’insicurezza dovuta ai ladri di bestiame. Siamo proprio alla “periferia” di ciò che si potrebbe chiamare Stato. Un problema supplementare è il dilagare della corruzione ed un’amministrazione abbastanza fatiscente. E a questo aggiungete le difficoltà di comunicazione, di scambi commerciali a rilento, problemi di sanità altrettanto gravi…
Non è troppo difficile venire qui. L’importante è restarci.
Olon-droa miditra an’ala izaho no tokiny, izy no tokiko: il proverbio dice che noi siamo come due che entrano in una foresta, io sono la sua forza ed egli la mia.
Ma so che non sono solo e che oltre l’oceano indiano una grande famiglia di amici, voi, mi siete vicini e mi sostenete. E questo mi basta!
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