Don Riccardo – 30/03/2021
Carissimi,
insieme a voi intendo salutare tutti coloro che avranno modo di leggermi. A dire il vero, il persistere del Covid, il cumulo di sofferenza di tanta gente, fra cui anche amici comuni, toglie ogni parola. Ma siamo in Settimana Santa e stiamo andando verso Pasqua. Il Vangelo parla di gente “che va, anzi, corre verso la tomba …” e ognuno ci porta qualcosa, chi le speranze deluse e distrutte, chi i profumi per ungere il cadavere, chi il ricordo delle parole di Gesù. Non è un percorso abituale! Fatto spesso nel buio.
I malgasci di un tempo erano soliti farsi un augurio “Màmy tîan’ny vôla, hangîdy làvitry ny fàty” che tradotto significa “che la buona sorte ti riempia di soldi (e di successo) e che ti tenga il più possibile lontano dalla morte”. È un augurio duramente smentito dalla realtà. Ed essi hanno un vasto florilegio di proverbi che usano al momento delle condoglianze: sempre si sottolinea l’inanità del nostro vivere.
Noi cristiani vediamo la tomba vuota come certezza che questa esperienza umana ci avvicina invece all’incontro con Cristo Vivente.
Non lo cerchiamo quindi davanti a una lapide, ma nella sua multiforme presenza: nei poveri, nell’Eucaristia, nella Chiesa (a volte avvilita, senza fascino, peccatrice e … quotidiana!). Mi piace molto ricordare la promessa finale del Sacro Cuore, dove Lui ci assicura che, alla fine, quando tutti ci lasciano, Lui ci prenderà per mano …
Questa sarà per me una Pasqua da disoccupato, non potrò essere con i cristiani di Antsiraraka, dovrò starmene quieto qui a Morondava per curarmi questa strana infezione alla gamba che dura da parecchio. La mia temporanea sostituzione disposta dal Vescovo per le festività pasquali sarà una specie di “prova generale anticipata”, in cui noi missionari passeremo la mano ai nostri fratelli preti malgasci. Voi mi conoscete e sapete bene che sono ben allenato a questi passaggi.
Lo stesso Vescovo qualche giorno fa mi ha dato la buona notizia che gli orionini verranno prossimamente a prendere in mano il distretto di Berobôka, che si trova esattamente tra Morondava e Antsiraraka.
Mani e cuori generosi, in tempi di crisi come questo, ci hanno permesso, con una donazione mirata, di edificare la scuola media parrocchiale di Antsiraraka, gestita dalle suore. Inoltre, una somma è stata versata al nostro Vescovo Mons. Fabien per iniziare la costruzione di un seminario a Miandrivàzo, una cittadina che prossimamente diventerà diocesi.
Di motivi per lodare e ringraziare il Signore ce ne sono molti, molti altri. Lo faremo insieme, ricordando che il nostro Dio è sulla nostra strada e cammina con noi, ma a volte non lo sappiamo riconoscere.
Auguri di Buona Pasqua a tutti.
Vi abbraccio,
don Riccardo