Don Riccardo – 01/12/2022 – Natale
Antsiraraka, 1 dicembre 2022
Carissimi tutti,
a volte certe feste sembrano sbucare all’improvviso e non siamo preparati…É l’impressione che
ho trovandomi a ridosso di queste festività.
Da noi il presepe vivente si è mosso un mese e mezzo fa, quando diverse centinaia di bambini
e ragazzi delle campagne hanno ricevuto il battesimo e si sono messi così in strada verso
Betlemme. Cominciamo a capire questo movimento silenzioso: queste popolazioni stanno
andando verso Gesù.
Vorrei qui ricordare il grande impegno delle altre confessioni cristiane presenti nel territorio:
luterani, calvinisti e in lieve misura gli anglicani arrivati da poco.
É bene ricordarcelo: la nostra azione/presenza qui ha uno scopo ben definito: annunciare il
Vangelo. Tutte le altre azioni di promozione sociale e di sviluppo danno corpo all’annuncio del
Vangelo.
Se dovessi riassumere il nostro lavoro di quest’anno direi: CONSOLIDARE. Abbiamo l’urgenza
di trovare e formare catechisti in ogni villaggio, poiché gli insegnanti molto difficilmente
passeranno qui la loro vita. Cerchiamo quindi dei giovani da formare e ci impegniamo a far sì
che la chiesa metta radici in ogni villaggio.
Sarà bene ricordare due comunità cristiane che stanno crescendo rapidamente:
TSARAOTÀNA (ci sono oltre duecento alunni nella scuola elementare!) e ANTSOHA (ci sono
oltre trecento alunni in questa scuola!). Hanno bisogno urgente di avere la loro chiesa adeguata
ai numeri! Chiedo aiuto!
Il secondo impegno, lo avrete intuito, è quello di aiutare i nostri contadini a sostenere la loro
scuola, prima ricchezza del loro villaggio. Un vecchio proverbio malgascio dice che “Il bene
fatto è come un tesoro sepolto”…. Verrà il giorno in cui, dissotterrato, sarà distribuito a tutti.
Certo sono ancora molti a considerare “inutile spreco” quello di versare l’equivalente di una
parte dei raccolti per mandare i figli a scuola. E credetemi, anche sgranando esempi su esempi
di genitori che hanno “dato fiducia” ai loro figli, non riusciamo a vincere le riserve e le esitazioni
di molti genitori. In alcuni villaggi riusciamo a raccogliere piccolissimi contributi da parte dei
genitori… E allora la grande tentazione, condita da un po’ di collera, potrebbe essere “Qui
stiamo perdendo tempo, chiudiamo tutto e andiamo altrove”. Come se questi ragazzi non
fossero vittime, anziché colpevoli. Rimandarli via dalla scuola equivale a mettere loro in mano
un fucile, fra pochi anni. É stata purtroppo la storia recente di uno di questi villaggi. In questi
ultimi otto mesi, una decina di questi ragazzotti, sorpresi dai villaggi vicini a rubare, sono stati
uccisi sul posto.
Ci troviamo a vivere mesi di grande precarietà e insicurezza: gli omicidi sono frequenti
(eseguiti a volte con efferatezza!), così come le vendette, i furti, le violazioni di domicilio:
insomma la malavita spicciola rende sempre più difficile il vivere comune.
Le istituzioni dello stato e la giustizia sembrano, se non assenti, molto lontane. Il Papa, nella
sua visita in Madagascar, metteva in guardia tutti, dicendo che il nemico primo dell’isola è la
corruzione, a tutti i livelli. E lo vediamo anche qui, quotidianamente. Senza parlare degli incendi
che distruggono i boschi rimanenti, l’accaparramento delle terre, lo sfruttamento dei contadini,
soprattutto di quelli che migrano dal sud per venire qui, per trovare di che vivere.
Tutti noi dobbiamo ricordare le parole di Giovanni XXIII:” La chiesa vuole essere la chiesa di
tutti, soprattutto è la chiesa dei poveri”. Queste sono le parole che ci accompagnano, verso
Betlemme, e nei 365 giorni successivi di questo viaggio… 2023. Ma senza mai dimenticare le
parole di Gesù: “Coraggio, non temete, sono con voi”.
Mentre vi ridico la gratitudine di questa gente e mia, vi assicuriamo del ricordo quotidiano nella
preghiera.
Auguri di buon Natale e buon 2023
Vi abbraccio,
don Riccardo