Associazione – 14/05/2002

Milano, 14 maggio 2002

Carissimi amici,
                 speravamo di ricevere informazioni più rassicuranti sulla situazione socio-politica in Madagascar, ma purtroppo l’ultima lettera di don Riccardo, che vi alleghiamo, conferma una situazione in rapido collasso, prossima alla guerra civile, come anche alcuni mass-media hanno iniziato (benché solo ora) a pubblicare (vedi articolo allegato). Il servizio postale non funziona da mesi e l’unica possibilità per farci pervenire lettere è tramite viaggiatori di rientro in Europa, come nel caso di quella allegata. I collegamenti all’interno del paese sono molto difficili a causa della scarsità di carburante (l’attesa ai distributori può durare anche diversi giorni). Anche don Riccardo non può quindi facilmente raggiungere la diocesi, ma soprattutto non può spostarsi per ricercare e recuperare il materiale per i vari progetti, approfittando della stagione meteorologica favorevole.

 

L’ultima telefonata con don Riccardo è stata in data 5 giugno: nonostante il quadro tragico attuale, don Riccardo si sta costantemente impegnando con l’entusiasmo di sempre per perseguire e realizzare i progetti sul territorio a voi noti. In particolare ci sensibilizza a sostenere le famiglie della zona, in questo periodo ancor più vittime di razzie e furti, contribuendo all’acquisto di zebù (due zebù € 1.400,00), indispensabili per le loro attività quotidiane.


Ecco alcuni stralci da recenti telefonate con Riccardo:
“Innanzitutto volevo ringraziare tutti, salutare tutti perché gli echi che ho avuto della giornata che avete passato insieme a fine novembre è stata una cosa molto bella. Cioè il fatto che vi siate ritrovati insieme, che abbiate pregato insieme che abbiate passato qualche ora nel ricordo della Missione, non tanto di me, ma della Missione, cioè di un impegno cristiano deciso e di un aiuto da dare a un certo numero di persone che sappiamo in difficoltà, emarginate, lontane, escluse, penso che sia una cosa straordinaria. Il mio ricordo va evidentemente agli ammalati, gli ammalati che sono tanti, le persone sole, le persone che magari hanno una vita famigliare, matrimoniale difficile, le persone che sono anziane ecc.. Quindi vi ricordo tutti giorno per giorno nei momenti di preghiera frequenti che ho. E quindi questo è il saluto che vorrei dare a tutti. La Pasqua è passata, però, vorrei che il profumo della Pasqua e la gioia della Pasqua duri. Per noi, è ancora tempo di passione, però se siamo insieme a Cristo, non abbiamo paura di queste cose. Quindi un saluto a tutti, un ringraziamento a tutti e poi teniamoci stretti con la preghiera che è la nostra forza.
A coloro che, come ho già detto qualche altra volta, hanno lasciato la fede perché delusi ecc. vorrei ancora lanciare un invito molto amichevole a riprendere un po’ il dialogo, a riprendere la ricerca perché la fede è una cosa talmente importante, talmente essenziale; il Cristo è talmente importante nella nostra vita che è veramente un guaio perderlo.
Questi sono un po’ i saluti che vorrei darvi. In questo frattempo, Il Madagascar ripeto, continua la sua Via crucis, la sua passione. Io chiedo sempre al Signore che ci risparmi gli orrori della guerra. E’ stato chiuso in Angola un capitolo che ha fatto 6 milioni di morti e non so quante famiglie rovinate ecc. Sarebbe un guaio se anche in questo paese dovessimo passare attraverso questo deserto questa tribolazione”.


………

“Le scuole funzionano. Ho dovuto cambiare tre maestri perché i villaggi in cui operavano si interessavano poco, mentre altri hanno fatto richiesta specifica e hanno dato garanzia di impegnarsi per gli insegnanti. Sto contattando ancora tre o quattro villaggi per avviare ancora tre o quattro scuole e sto cercando degli insegnanti che abbiano un piccolo diplomino che gli permetta di aprire la scuola in regola. Quindi se le cose vanno come prevedo, fra tre/quattro mesi dovrebbero essere dieci, dodici le scuole attive. Quindi aumentano anche i ragazzi. Vorrei nel mese di aprile raccogliere tutti i ragazzini che sono per strada, quelli che riesco lì a Mandabe e far loro fare un corso di recupero di tre-quattro mesi per prepararli ad entrare in prima elementare. Ma anche soprattutto per suscitare un po’ d’interesse per la scuola, visto che lo Stato tutto sommato , se ne frega.

Queste sono un po’ le cose. Adesso però, il materiale da costruzione è sparito tutto. Tutto ha dei prezzi enormi per cui oggi , anzi ieri ho trovato il piccolo impresario che ha fatto la scuola l’anno scorso e gli ho detto: intanto cominciamo con una e poi vediamo.. Se il Padre Eterno ci ascolta andremo avanti. Intanto cominciamo con una , quindi ricupera tutto il materiale che riesci a trovare e cominciamo. 


Con un a risentirci a dopo l’estate, auguriamo a tutti voi ed alle vostre famiglie delle vacanze serene, senza dimenticarci dell’invito di don Riccardo a continuare a pregare “per quell’amato e disgraziato paese”. 

caro saluto a tutti

Angiola e Giancarlo, Carlo, Giampaolo e Sandra