Il ciclone Gafilo. (Don Riccardo – 27/04/2004)

Morondava, 27 aprile 2004

Cari amici,
         sono da qualche giorno a Morondava e sto aspettando che ci sia un mezzo per partire alla volta di Mandabe.
Messo fuori uso il ponte di Dabarà che assicurava le comunicazioni con Mandabe, bisogna aspettare che qualche trattore si arrischi a passare a guado il fiume Morondava. Forse giovedì si parte.

Intanto raccolgo dalla bocca della gente di qui i racconti dei disastri provocati dal passaggio del terribile ciclone Gafilo.
Partito dal nord del Madagascar dove ha fatto danni ingenti, Gafiloè arrivato a Morondava il 7 aprile per ripartire il giorno dopo. Durante due giorni la città è stata flagellata dal vento e dalla pioggia, mentre dal mare venivano ondate di 7 – 8 metri che hanno tirato via 10 metri di costa, fatto volare via le capanne dei pescatori, rovinando gli edifici sulla costa e messo tutto sotto oltre un metro d’acqua. Dopo un mese, nonostante la cittadina sia stata ripulita si vedono molto bene i segni. I primi soccorsi sono arrivati, seppure con molta fatica. I danni, al di fuori di Morondava pare siano molto, molto più gravi.

Il Menabe – regione centro-ovest del Madagascar – conta lentamente le sue vittime. Ad Ambatolahy 40 persone sono state trovate e sepolte, di oltre 102 si constata la sparizione. Interi villaggi, sorpresi nella notte dalle piene sono stati spazzati via senza lasciare traccia. Probabilmente alla riunione dei missionari (11 – 13 maggio) si saprà qualcosa di più preciso.

Mentre ci si sente ancora una volta impotenti davanti a tali disastri noi cristiani ci affidiamo ancora più fortemente alla preghiera e condividiamo ancora di più ciò che il Signore ha messo nelle nostre mani.

Prima di concludere:
         chiedo perdono a voi tutti che non ho potuto visitare, come sarebbe stato il vostro desiderio ed il mio intendimento.
Evidentemente non riesco ancora a gestire bene il mio tempo e a dividerlo equamente con tutti. Ve ne chiedo umilmente perdono!

Si avvicina la festa della proclamazione di don Orione santo e cioè discepolo credibile ed autentico di Gesù. Al di là della festa, la Chiesa ce lo propone come modello, esempio ed amico, una “versione” attuale del vangelo.
Con voi e con tutta la famiglia orionina facciamo festa per questo grande dono che il Signore ci fa!
A tutti voi che ho incontrato, di cui ho goduto l’ospitalità nelle vostre case, a voi con cui ho avuto la gioia di pregare e condividere l’incontro con Gesù nell’Eucaristia la mia gratitudine più profonda e sincera. Dopo questa sosta, la vita riprende, la nostra storia continua con Lui nostro viatico. Cioè Gesù che cammina con noi ogni giorno. Ed allora avanti con serenità ed amore.

Vi abbraccio tutti

fraternamente
Don Riccardo