Radicarsi nella povertà. (Don Riccardo – 01/11/2005)

Mandabe, novembre 2005

Carissimi amici,
                 quest’anno sta volgendo al termine ed è il momento per noi tutti di fermarci per vedere il tratto di strada che il Signore ci ha dato di fare. In questi momenti di silenzio e di ricordo pensiamo agli amici che ci hanno lasciato. Sono stati un dono del Signore per noi durante questi anni di vita e di amicizia comuni. Ed è quindi con riconoscenza che pensiamo a loro ed alle loro famiglie.
E’ stato per me l’anno del radicamento in questa povera e piccola diocesi (senza mezzi, e senza missionari ( i preti diocesani sono due , mentre sono 28 i missionari che vengono da “fuori”).

Il distacco dalla congregazione orionina è per me causa di grande sofferenza a tutt’ora. Alla congregazione devo tutto: e se vi ho trovato qualche incomprensione, le amicizie e l’aiuto che ne ho ricevuto sono stati largamente superiori.
Diciamo che la solitudine, in tutta la sua estensione è la mia compagna di strada. Ma con il Signore non si è mai soli… e la vita missionaria apre sempre ad altre amicizie e solidarietà.

Nei mesi scorsi ho ricevuto molte visite, alcune inopinate (Ilaria, Manuela, e Chiara, da parte del SEV-ORIONE) altre programmate (Barbara, Claudia, Cristina e Caterina, da Piacenza). Dopo di loro sono venuti Alessandro e Monica per il “viaggio di nozze“…. condito di sorprese e di qualche disavventura che lo renderanno memorabile.
E’ poi stato il turno di Giordano e di Lina. Essendo già cominciato l’anno scolastico hanno potuto vedere l’animazione dei villaggi dovuta alle centinaia di bambini che riprendevano il cammino della scuola. Bambini che non hanno più paura del vazàha (lo straniero), che fanno festa e che sono felici di andare a scuola perché si ritrovano per pregare, imparare, giocare, imparare le danze….insomma la vita dei villaggi prende davvero un altro respiro.
Ai visitatori, mentre dico ancora grazie per i disagi affrontati sempre molto “sportivamente “, chiedo scusa per non aver potuto offrire di più e di meglio.
Spero che altri vorranno venire fin qui per vedere e condividere la vita missionaria.

Guardando avanti

 

Abbiamo grandi progetti :

l’abitazione per la comunità delle suore.
Bisogna arrendersi all’evidenza. Se vogliamo dare continuità a ciò che si è fatto finora, e se vogliamo che abbia più profondità di ciò che un missionario straniero può fare – pur con tutta la buona volontà- s’impone la necessità di “trasferire” ai malgasci al più presto tutto quello che si sta facendo: evangelizzazione, catechesi, scuole ed altre opere sociali. Tutto questo deve essere affidato a religiose malgasce. Si sa che non è affatto facile trovarle….ma se preghiamo con fede il Signore ci farà questo grande regalo. Come vedete sto lavorando già nella prospettiva di un maggior coinvolgimento di religiosi locali. 

La rimessa in funzione del canale Fandroa
Da due anni sto cercando altre ONG che accettino di co-finanziare quest’opera molto onerosa. Una dozzina di organizzazioni mi hanno risposto: “è un progetto molto bello, in linea con le nostre finalità ….non ci dovrebbero esser difficoltà per i finanziamenti ecc. ecc.” e dopo mesi la solita risposta…. “siamo spiacenti, ma non possiamo far niente”. In fondo le ONG investono molto per formazione (incontri, sessioni, ecc) destinando, di conseguenza, meno per i progetti.
È comunque comprensibile che un posto come Mandabe, fuori dal mondo, senza comunicazione, senza un ritorno di immagine, economicamente irrilevante…. fatichi a “sedurre” finanziatori. A tutt’oggi sono stati raccolti fra di voi quasi 50.000 euro. Ce ne vorranno molti di più. Ma cominciamo. Un neo-ingegnere verrà a Mandabe per rivedere nei dettagli il progetto e riattualizzare i costi. Continuiamo a cercare altri partner, ma intanto si procederà al taglio degli alberi , all’estrazione dei ceppi e alla ri-profilatura del canale e poi …. qualcosa succederà.

Se questi sono i progetti grossi, la vita continua e cioè le scuole: dovrebbero essere più di mille i bambini che grazie al vostro “sostegno a distanza” possono andare a scuola. Gli stipendi degli insegnanti, le sessioni di formazione, i reclutamenti di nuovi insegnanti, la ricerca di nuovo materiale scolastico e pedagogico, soprattutto la catechesi….tutto questo fa parte della vita quotidiana. E non è certo un piccolo impegno. Una buona notizia: è arrivato dal Provveditorato il documento di autorizzazione e riconoscimento della Scuola Media.

Continueremo a costruire scuole e ad aumentare aule, altri pozzi e a dar vita ad altre iniziative ( il micro-credito per le donne ad esempio….) andando avanti pian piano. Soprattutto non arrendendoci mai davanti alle difficoltà che inevitabilmente si incontrano in questo sperduto mondo.

Andando verso Natale vorrei dire a tutti voi che per me è Natale ogni giorno quando vedo queste centinaia di bambini andare a scuola e nella loro gioia di vivere vedo la gioia di quel BAMBINO che dice a me e a voi “quel che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli è a me che l’avete fatto” 

AUGURI DI BUON NATALE a tutti.
A tutti un GRAZIE GRANDE E PIENO DI AFFETTO

 

Don Riccardo 




Carissimi tutti,
                 alla lettera di don Riccardo aggiungiamo il calendario e i nostri auguri.
Don Riccardo ha chiesto che il calendario fosse dedicato allemamme. Quindi la scelta delle fotografie si è orientata a questo tema.

Le ultime notizie ci confermano la validità dell’intervento del neo-ingegnere, per la rielaborazione del progetto del canale di Fandroa.

Ci faremo gli auguri anche a voce, incontrandoci prima di Natale.

Angiola, Carlo, Giampaolo, Sandra e Lina