Testamenti spirituali. (Don Riccardo – 01/04/2006)
Mandabe 1 aprile 2006
Cari amici,
ormai la Pasqua è alle porte. Ad ognuno di noi il Signore vorrebbe dare un dono nuovo, inedito… se gli apriamo larghe le mani.
Mi commuovono sempre le sue sette parole dalla Croce: la pienezza della sua misericordia:
- Padre perdona, non sanno quello che fanno
- Oggi sarai con me in paradiso
- Ho sete
- Donna ecco tuo figlio
- Dio mio, Dio, mio perché mi hai abbandonato?
- Nelle tue mani affido il mio spirito
- Tutto è compiuto !!
E poi penso alle tante “ultime parole” che ci hanno lasciato alcuni testimoni:
- il testamento di Paolo VI,
- il testamento di Christian di Chergé (priore del trappisti do Thibérine),
- quelle parole di Giovanni Paolo II,
- il messaggio di Annalena Tonelli…
una declinazione di quelle ultime parole di Gesù.
Cosa scriverei io come “parole da lasciare in ricordo” ?
Perché la Pasqua è guardare bene in faccia la morte propria e delle persone che amiamo, con i sentimenti di Gesù. Allora essa è davvero passaggio, grazia per me e per gli altri, allora è sorella morte.
Occorre una vita, anzi, la sua grazia per prepararla; rimane sempre un dono, il penultimo dei suoi doni.
Penso agli amici/che che ci hanno lasciato nei mesi scorsi, al vuoto che hanno lasciato, al loro “testamento” da raccogliere, da meditare e da pregare.
Venendo qui a Mandabe il Signore mi ha fatto un regalo inestimabile: conoscere il messaggio di santa Faustina Kowalska, ripreso da papa Giovanni Paolo II e proposto al mondo intero nel 2000, anno del Giubileo: il MESSAGGIO DELLA MISERICORDIA. Leggere spesso il suo diario è tuffarsi in un oceano di santità. Riprendere poi le preghiere che Gesù le ha chiesto di fare e di divulgare… mi ha fatto toccare con mano come le sue promesse sono davvero sorgente di grazia per sé e per le comunità cristiane che stanno nascendo. Lo propongo e lo chiedo anche a voi …
PROVARE PER CREDERE
La Pasqua quest’anno a Mandabe sarà un evento: per la prima volta ci saranno una quindicina di adulti che riceveranno il Battesimo e qualcuno celebrerà anche il matrimonio; è una piccola comunità che comincia a generare i suoi figli. Tutto questo grazie a voi alle vostre preghiere, ai vostri sacrifici … in fondo è questo ciò che davvero continuerà nel tempo. Gioite con noi.
La comunità di Mandabe da alcuni mesi manda dei gruppi di laici a visitare i villaggi. Sono circa sette gruppi di cristiani che una, due volte al mese, sabato e domenica vanno a visitare i villaggi per incontrare la gente, insegnano a pregare, visitano i malati, cercano di riconciliare le famiglie divise od ostili. Portano sempre con sé l’Eucaristia. É il nostro modo di vivere il giubileo della fondazione della diocesi … I villaggi più lontani sono a 25-30 km e vanno a piedi, ci sono fra loro persone anziane, mamme di famiglia, é questa testimonianza di laici che smuove la gente. Per strada, si parla, ma si prega e soprattutto si dice il rosario…
Come già vi dissi, la casa delle suore è arrivata ora ad un’altezza di 3 metri circa; tenete conto che i lavori sono cominciati a ridosso della stagione delle piogge … con le piste che abbiamo qui. Adesso speriamo che i lavori progrediscano rapidamente.
Per il canale stiamo aspettando la tesi dell’ingegnere malgascio che ha praticamente “rifatto” il progetto e dovrebbe darci la tesi per la fine di aprile. Ho saputo così che le “baronie” universitarie, sono ancora peggio qui da noi … Il professore incaricato di seguire il nostro “neo ingegnere” ha bloccato tutto per quasi 2 mesi. Vi informerò comunque nei dettagli sugli sviluppi.
Altri villaggi aspettano pozzi e classi. Mentre il problema di reclutare personale è sempre un problema spinoso …Ho sentito che ci sarà la possibilità di devolvere il 5 per mille ai nostri programmi di sviluppo. Sono qui a dirvi ancora una volta GRAZIE e a rassicurarvi, come del resto avete potuto constatare dalle immagini e dalle testimonianze dei “visitatori”, che i vostri sacrifici si concretizzano in programmi semplici, ma essenziali ed efficaci.
Vorrei a tutti voi fare gli auguri, a voi anziani, malati e magari soli, a tutti voi amici che conoscete il dramma familiare dell’incomprensione e della separazione, a voi malati gravi, a voi tutti amici che da lontano mi accompagnate. E’ una gran fortuna per me avervi conosciuto ed avervi per amici.
Il mio ricordo quotidiano nella preghiera e nell’affetto vi accompagna.
Vi abbraccio e a tutti BUONA PASQUA !
fraternamente
don Riccardo