Novità. (Don Riccardo – 01/12/2009)

Santo Natale 2009

Cari amici,
                  stiamo andando verso la fine di questo 2009 ed il primo sentimento è quello di una incontenibile gratitudine per tutto quello che il Signore ci ha dato. Ricorderemo quest’anno per due eventi importanti.

Il sinodo africano “un evento dello spirito”. Vi consiglio caldamente di leggere tutte le proposte che il sinodo ha presentato al papa. La maggior parte delle cose dette dal sinodo vanno bene anche per il Madagascar

E poi il “grande rivolgimento“ che è costato la vita a centinaia di persone, seguito da saccheggi, paralisi della vita economica, taglio degli aiuti internazionali e che ha cacciato via il presidente. Diciamo però con sollievo che la guerra civile, anche se di misura , è stata evitata. A tutt’oggi non si è ancora approdati a una situazione politica chiara, stabile e democratica. Infatti, non c’e un governo e le istituzioni politiche devono essere “profondamente” rimaneggiate, soprattutto la costituzione,la legge elettorale e poi cercare di “mettere in piedi“ una giustizia che funzioni.

Mentre teniamo il calendario fra le mani, ricordiamoci che le didascalie delle foto sono ancora una volta opera di Angiola che ne ha seguito l’elaborazione fin prima di entrare in sala operatoria. Angiola ancora una volta ci dai un piccolo segno della tua grande “passione missionaria”.

Il secondo canale, quello di Ambango, procede pur con tutti i contrattempi di cui vi ho parlato. Realisticamente devo ammettere che ci vorranno ancora alcuni mesi. Ma faremo tutto il possibile per finirlo anche prima affinché quella gente possa avere l’acqua.

Il dispensario è davvero un gran regalo per Mandabe, ma vorremmo che facesse altre prestazioni: esami di laboratorio correnti, ecografia alle donne incinte che possono aver problemi gravi a partorire, estrazione dei denti; tenete presente che l’ospedale più funzionante si trova a 180 km da Mandabe e i parti “difficili” si concludono con la morte della mamma e del bambino tra sofferenze indescrivibili.

Un mese fa ho cercato di sapere come andavano le cose aBesely–sud, un villaggetto da cui cinque anni fa il maestro e la sua famiglia erano fuggiti a causa dei ladri di bestiame. Cinque anni persi senza che nessuno riuscisse a fare qualcosa. Ora i genitori mi hanno chiesto di “ritornare” e riavviare la scuola. Assistendo al sacrificio di uno zebù – offerto da tutto il villaggio ai propri antenati per chiederne la benedizione – pensavo che anche i “buoni propositi” si realizzano con i tempi del Signore che preferisce aspettare affinché la gente comprenda meglio il “dono della scuola”. 
Ovviamente questo non rientrava nei preventivi ma contiamo sulla Provvidenza giacché ci occupiamo dei più piccoli. Anche per questo villaggio occorreranno due classi, un pozzo, il materiale scolastico, la chiesa e due alloggi per gli insegnanti. Intanto però facciamo quello che possiamo per salvare l’anno scolastico dei ragazzi che sono 120.

La cappella di Ambango è ormai lì, nuova fiammante, semplice e soprattutto quasi piena di bambini e di molti adulti.

Il canale di Mandabe, come sapete, funziona ma ne vediamo anche tutta la fragilità; avendo gli argini in argilla basta poco, molto poco, perché si verifichino smottamenti e quindi si debba intervenire per mantenerne l’efficienza. Un’associazione umanitaria ha promesso di collaborare economicamente per questi interventi e noi confidiamo molto in tale aiuto.

Come sapete il vescovo Mg Donald Pelletier è arrivato al termine del suo servizio e la diocesi aspetta la nomina del nuovo che si sta protraendo da qualche tempo.

Leggendo una rivista missionaria ho scoperto che in alcune aree del Madagascar cresce una pianta che è il rimedio più efficace contra la malaria. Si chiama Artemisia Annua. Ho cercato notizie per mesi, bussando un po’ a tutte le porte, fintantoché ho trovato una ONLUS francese che mi ha mandato le sementi. E adesso stiamo seminando con la speranza che possa crescere anche in questa regione e permetterci di curare la nostra gente.

Andando ad Antsirabe qualche mese fa, ho visto gente che coltivava il riso nei campi anziché nelle risaie. E’una varietà di riso che cresce grazie alle piogge ordinarie. Ho pensato che avrebbero potuto seminarlo anche i nostri contadini; quindi ho comprato le sementi e in questi giorni gli insegnanti stanno spiegando ai ragazzi delle scuole ed ai loro genitori le nuove tecniche di coltivazione. La speranza è che il prossimo anno si possano fare le cose più in grande per aiutare questa gente ad aumentare la produzione di riso ed uscire così dalla sottoalimentazione cronica.

Gli incendi stanno provocando danni irreparabili e la natura sta scomparendo. Non ho bene in mente cosa fare e come ma vorrei con i ragazzi delle scuole cominciassero a piantare alberi; se aveste delle idee, dei suggerimenti per fare meglio sappiate che li aspetto con il più grande interesse.

Venendo a Morondava ho modo di leggere le vostre notizie e di sapere che molti di voi hanno delle grandi croci da portare; vi assicuro della mia partecipazione seppur da lontano. E’ appunto perché siamo Suoi amici che il Signore ci dà la croce da portare con Lui.

Ed è questo il regalo che dovremmo mettere nel presepeaccanto alla sua culla: le nostre croci portate con amore.

A tutti voi ridico, insieme agli amici di qui, ancora una volta, tutta la mia gratitudine accompagnata dalla preghiera di ogni giorno.

A tutti buon Natale e buon 2010.

Vi abbraccio.




Don Riccardo