Angiola. E prima visita nella nuova missione. (Don Riccardo – 22/06/2012)

Mandabe, 22 giugno 2012

Carissimi amici,
il tempo corre e voglio fermarmi qualche minuto con voi per qualche notizia. Come molti di voi sapranno, la nostra cara Angiola è salita in cielo, accompagnata dalla vicinanza e dalla preghiera di tanti amici e conoscenti che le hanno voluto bene e che volevano esserle vicini in questo passaggio. Abbiamo grandi debiti di riconoscenza nei suoi riguardi. Non solo da parte mia ma anche da parte di molti missionari/e orionini. Sono certo che tutti noi la porteremo con affetto nelle nostre preghiere, nel ricordo di una vita spesa al servizio dei più poveri e dimenticati.

Nel mese di maggio ho approfittato di alcune circostanze per farmi un giro nella nostra futura missione di Betanatanana, nella regione del Melaky. Da Mandabe sono andato a Morondava e poi a Tananarive; qui il vescovo di Maintirano mi è venuto incontro e abbiamo poi proseguito con parecchie altre persone alla volta di Maintirano, capoluogo della regione del Melaky, regione contigua al Menabe in cui si trova Mandabe (è bene sapere che attualmente Maintirano fa parte di un’altra diocesi, ma prossimamente sarà eretto a diocesi autonoma).

Che dirvi? Il paesaggio non cambia molto, mi sembra un’edizione riveduta e… peggiorata di Mandabe. Con l’aggiunta che le comunicazioni di qualsiasi tipo (posta, telefono, internet, strade) sono ancora più problematiche. Parlavo con il direttore della posta di Maintirano, che mi confermava di avere grandi difficoltà ad inoltrare e ricevere la posta da e per Tananarive, specialmente durante la stagione delle piogge; infatti in questo periodo viene soppresso l’unico volo aereo settimanale Maintirano-Tananarive, causando una giacenza della posta per qualche mese. Per uscire da Maintirano le strade sono due: quella che va a Tananarive (oltre 600 km) e quella per Morondava (650 Km), entrambe inagibili durante la stagione delle piogge. Qui il costo della vita è il doppio rispetto a Mandabe, il che significa che, con gli stessi soldi, si potrà fare la metà.


Cartello in entrata a Betanatanana

 

A Betanatanana c’è una piccola chiesetta adibita a classe e poi c’è un edificio scolastico con due classi.
Ho avuto l’impressione, ad un primo sguardo, di una scuola trascurata e non sostenuta dalla popolazione.
Per quanto riguarda i 25 km circa tra Maintirano e Betanatanana, mi sa che me li dovrò fare spesso a piedi… 
Non ho potuto ancora farmi un’idea della composizione etnica della gente. La maggioranza sono sakalava, gruppo etnico principale anche nella regione di Mandabe, ma ci sono molti discendenti antaisaka, gruppo etnico di provenienza del sud-est del Madagascar. So da fonti storiche che questa regione del Melaky, poco più di un secolo fa, era molto popolata da schiavi trasportati dal Mozambico. E Maintirano era appunto il porto più attivo di questo commercio. È certo che per i primi mesi dopo il mio arrivo, e forse più, dovrò risiedere presso la missione cattolica di Maintirano, visto che non c’è uno straccio di casa per installarmi. E quindi bisognerà partire da… quasi niente.
Lasciando Betanatanana, mi sono raccolto in preghiera con il vecchio catechista per affidare fin d’ora i miei primi passi alla Madonna.
Dica al vescovo di lasciarci qui l’Eucaristia“, mi ha detto il catechista con le lacrime agli occhi.


La chiesetta e il catechista a Betanatanana

 

Di ritorno a Mandabe, una brutta sorpresa: l’invasione delle cavallette. Avevo assistito a questo “spettacolo” nel 1997 a Faratsiho, quando nuvole di cavallette passavano a più riprese nella regione. Ed ho ora nuovamente assistito a questo passaggio. Una cosa che toglie il fiato. E’ ovvio che quando passano distruggono tutto il “mangiabile”: riso, erbe, legumi, ecc. Tutti gli appelli rivolti al governo per contrastare più efficacemente questo flagello… sono rimasti inascoltati. Si è fatto qualcosa, ma solo parzialmente. Ieri passando in macchina ho visto che le nuvole delle cavallette si stanno rapidamente ricomponendo: si spostano seguendo la direzione del vento, per poi ricomparire dopo una decina di giorni. Questa situazione potrebbe scatenare una pesante carestia nei mesi di settembre/ottobre.


Cavallette a Mandabe

 

Stiamo andando verso la fine dell’anno scolastico ed ancora oggi siamo molto dubbiosi. Gli insegnanti statali sono in sciopero da oltre tre mesi. Mentre le scuole cattoliche e private hanno continuato a lavorare. Ci saranno o no gli esami di fine anno, soprattutto quelli di passaggio alle classi superiori? Da parte mia cerco di accompagnare questa difficile fine di anno scolastico.

Aspetto dal vescovo la segnalazione per sapere a chi fare le consegne nelle scuole di Mandabe e villaggi limitrofi. Metterò poi in alcune casse libri, effetti personali, oggetti di liturgia, materiali da cucina e quindi cercherò un camion che porti il tutto a Maintirano. Per ora le comunicazioni sulla strada Morondava – Maintrano non sono ancora riprese, perché in alcuni punti la pista è ancora una vasta palude a causa della stagione delle piogge. Bisognerà aspettare ancora alcune settimane. Il nostro impegno in questa nuova missione sarà quello di un graduale sostegno in prima istanza materiale: pozzi, scuole,dispensario, ecc. 

Affidandomi l’incarico della formazione permanente, il vescovo mi ha chiesto anche di mettere a disposizione l’esperienza e la cultura accumulate durante questi anni in Madagascar: condividere quindi anche dei beni immateriali, ma ugualmente preziosi. Il dialogo costante con la gente di qui è ovviamente uno strumento di conoscenza imprescindibile. Ma debbo anche dire che alcuni di voi mi hanno straordinariamente aiutato in questo, ricercando e spedendomi libri, documenti ed altri strumenti di conoscenza della cultura di questa gente e della vita della Chiesa.

Anche per questo un grande GRAZIE.

Seguo come posso le vicende dell’Italia: la crisi economica non dà tregua e immagino che diversi fra voi avranno problemi di lavoro, soprattutto i giovani. E in questo marasma, la politica, che dovrebbe aprire strade nuove, è invece latitante perché per decenni ha contribuito a nascondere i problemi e a traviare la gente generando disimpegno o irresponsabilità. Ora si apre un passaggio difficile per tutti: un invito a prendere parte in modo più convinto e fattivo alle sorti del nostro paese.

Voltando pagina, come si dice, si apre ora un nuovo capitolo nella mia vita di missionario, sicuramente pieno di novità ed imprevisti, ma anche di belle realizzazioni. Sappiamo che non sono né la nostra opera, né i nostri progetti che contano. Ciò che è importante è annunciare il Vangelo. Anche qui il piccolissimo seme affronterà le difficoltà di terreni duri e impenetrabili, di arbusti spinosi, di uccelli dell’aria… ma anche nella futura missione ci saranno terreni fertili in cui il Vangelo crescerà rapidamente e porterà frutti strepitosi. Basta seminare con fede ”mettendo in Lui ogni preoccupazione, poiché Egli ha cura di noi”. Ritornando a Mandabe, ho cercato tra le altre cose di esser fedele al rosario ogni mattina, assieme alla gente. Non siamo mai stati smentiti da una presenza più grande di noi. 

E credetemi che continueremo a farlo anche a Betanatanana!

Vi abbraccio tutti, con l’augurio di una buona estate

 

don Riccardo