Visita dell’amico Mauro

….. é venuto all’ombra del baobab un amico di vecchia data: Mauro.
L’ho conosciuto 30 anni fa in Costa d’Avorio, lui giovane geometra veniva a darmi una mano; poi ha scelto di diventare prete-missionario. Il due giugno l’ho rivisto all’aeroporto, di ritorno dalla Liberia… ” consumato ” da quegli anni, invecchiato… e gli ho chiesto com’era andata laggiù, in Liberia.
Mi ha fatto avere queste righe…” ancora calde “. Stavolta é lui che ci parla.

 

DI RITORNO A CASA


dopo 7 anni in Liberia, con la Guerra del 2003 ed il processo della post-guerra e come parroco a ‘Holy Martyrs’ alla periferia di Monrovia.

 

Piccole tombe, grandi tombe e la pietra rimossa

Ci sono tombe piccole e tombe grandi oggi in Liberia. Quelle piccole di cui non tanto tempo fa si parlava, ci ricordavano che quanti abitavano in esse erano già SOCIALMENTE MORTI.
Hanno fatto delle tombe la loro provvisoria casa: metafora della recente storia della Liberia.
Prima usa e dopo getta: questa potrebbe rappresentare una buona sintesi della nostra vicenda riguardo alle migliaia di ‘combattenti’ e forse anche dei nostri poveri.
La lezione si e’ imparata in fretta da politici, uomini d’affari, e talvolta Chiese.
Gente ‘piccola’ che abita in piccole tombe come parabola della nostra società: così tanti stanno vivendo tra i socialmente e politicamente ‘morti’.

Vivono IN MEZZO ai morti delle nostre guerre contro i civili orchestrate da coloro che avevano interesse nel fabbricare morti.

Vivono PERCHE’ ci sono stati i morti. L’UNMIL, le ONG e gli altri Buoni Samaritani, le verifiche e le conferenze per raccogliere fondi… molti dei quali serviranno soprattutto ad aiutare se stessi ed a giustificare la propria esistenza per ‘aiutare’ il popolo liberiano!
Nel mese di Luglio del 2003 eravamo di nuovo sotto i riflettori della stampa internazionale. Dozzine di giornalisti che hanno fatto del Mamba Point Hotel di Monrovia un posto interessante da abitare: una volta di più la Liberia si trovava nel ‘Cuore di Tenebra’, secondo Conrad e secondo i migliori parametri Occidentali.

Vivono GRAZIE ai morti. Seppelliti in fretta nella sabbia della sponda dell’Atlantico, o in cimiteri di fortuna, probabilmente già convertiti in aree fabbricabili.
Molti di essi sono ora dimenticati e le loro tombe ricoperte d’erba. Eppure e’ grazie ad essi – i morti – che noi siamo tra i viventi.

Vivono CON i morti ma senza futuro, che già si è ’bruciato’; senza passato, già ricoperto e senza presente, ridotto alla mendicanza per sopravvivere.
Esistono i socialmente morti con i viventi: i nuovi Business People nella Liberia di oggi. Fanno soldi, viaggiano e mandano i propri figli a studiare all’estero.

 

Altri, invece, sono già morti

Sono invisibili ai politici, a molte delle ONG, e spesso anche per le Chiese. Ed è per farsi visibili che hanno preso alcune tombe del Cimitero Centrale di Monrovia come casa e volto. Simili a cittadini fantasma di un paese che si è mostrato madre per qualcuno e terra d’esilio per altri.
Tramite il loro abitare nelle tombe essi stavano in realtà aspettando un posto per risorgere, cioè per uno posto tra i viventi della società Liberiana.
Possiamo chiamarle ‘Piccole Tombe’, adatte per gente ‘Insignificante’, piccola e dunque facilmente espulsa e risistemata altrove, per esempio nel cortile della Prigione Centrale di Monrovia che e’ un’altra piccola tomba.
Perchè ancora prima di arrivare a questa decisione contro gli abitanti del Cimitero Centrale, dovremmo prima parlare delle GRANDI tombe che stavano fiorendo nel Paese in questi anni. Ci sarebbe una lunga litania di tombe magari ridipinte per il Giorno della Decorazione, in buon modo: esso coinvolgerebbe per esempio le Nazioni Unite, la presenza, la politica e le implicazioni nel processo di pace. Il precedente rappresentante del Segretario Generale dell’ONU, il signor Jacques Klein, che già aveva contatti commerciali per diamanti con Taylor, Presidente della Repubblica, è stato (stranamente) scelto come capo dell’operazione ONU in Liberia.
Dalla sua posizione, secondo vari affidabili testimoni, è stato capace di concludere quanto non era stato possibile con Taylor al momento, cioè affari con i diamanti.

 

Tante Grandi Tombe

Grandi tombe di silenzio a coprire ciò che tutti sapevano, nè i gruppi di diritti umani, le Agenzie umanitarie, e le Chiese: nessuno ha parlato di questa ben nota vicenda. Comprensibile silenzio, mortale silenzio, interessato e colpevole silenzio. Parte di un altro invisibile, cimitero, che si trova non lontano dalla ’fiera umanitaria’ che come ricorda Duffield…”lo strategico complesso della pace liberale, cioè delle relazioni emergenti tra Governi, ONG, militari e uomini di affari, non sono giusto una risposta spontanea ai conflitti. Essi invece hanno molto da vedere con le nuove guerre”… Tutto ciò potrebbe essere riassunto parlando della Nuova Economia della Colonizzazione. Davvero Grandi tombe. Prendete per esempio la Dyncorps, che in Liberia ha cambiato nome, e che sta ‘formando’il nuovo esercito Liberiano che dovrebbe essere un’espressione democratica della ‘nuova’ Liberia che sta lottando per la pace e la giustizia. Dyncorps ha un problematico passato di Abusi nei diritti umani ed accuse mai smentite di coinvolgimento in affari di prostituzioni e commercio di armi nel Kossovo (Singer, P.W., Corporate Warriors, 2003). Alcuni dei Dyncorps staff stavano ‘lavorando’in Irak, tra i marines degli Stati Uniti. C’è qualche controllo democratico sul metodo, i contenuti e lo stile del nuovo esercito? Davvero una grande tomba quando sappiamo che tutte queste strategie sono funzionali al progetto USA chiamato AFCOM., il Comando Africano che ha due obiettivi:combattere o prevenire il terrorismo ed altre simili avventure e la sicurezza delle Acque nell’Africa Occidentale. E’ ben noto che il petrolio prodotto nella Regione, in considerazione delle tensioni nel Medio Oriente, è estremamente importante per l’economia, passando dall’attuale 15% dell’importazione USA al 25/35% nel prossimo decennio. La Liberia è parte di questo piano. (Nigrizia, Febbr.07). Davvero una grande tomba quando, probabilmente non casualmente, il capo della Commissione Elettorale Nazionale (NEC), e’divenuta il ministro di Giustizia.
E’difficile credere che ciò sia avvenuto solo per la provata competenza della signora in questione. E’simile al processo di riduzione del personale degli enti pubblici: in realtà si è trattato più di una “sostituzione persone fedeli al nuovo regime in corso.

 

In cerca di nuove identità

Grandi tombe davvero quando l’attitudine del ‘mendicante’ continua a prevalere nel Paese, mendicare per il cibo, la scuola, la salute, il lavoro e la dignità, il che è la stessa cosa.
Grandi tombe davvero anche per varie Chiese che stanno ‘adorando’ il nuovo scenario politico il che rischia di sminuire lo slancio profetico delle stesse.
Altre Chiese, invece, sono giusto un affare che nell’attuale momento di confusione e vulnerabilità del popolo possono offrire guarigioni, consolazioni, e forza per andare avanti ma nessuna trasformazione sociale.
Grande tomba davvero il modello di Occidentalizzazione, che confisca sempre più spesso l’identità, l’originalità e la personalità del popolo Liberiano ancora in ricerca di una ricomprensione della propria storia, stavolta dal basso.
Grandi tombe davvero l’attuale sistema economico basato sull’individualismo, un capitalismo made in USA che si traduce nelle privatizzazioni dei benefici e la socializzazione della povertà.
La luce (già privatizzata per l’uso dei generatori) che non e’ usufruita dal ’92, l’acqua, la salute, l’educazione, i trasporti, la comunicazione…poco è lasciato per una comprensione politica dell’economia come servizio del bene comune.
Il processo di saccheggio, che come sappiamo si iniziò tanto tempo fa, e che fece uso dei lavori forzati, dello sfruttamento e della graduale distruzione dell’economia locale attraverso la ‘normalizzazione’ della società tradizionale e tradotta in società di mercato.
Dovremmo essere onesti e valorizzare la passata crisi per ripensare l’opzione liberale e rendere il popolo protagonista della propria crescita.

 

La pietra gettata lontano

Quando stavano avvicinandosi alla tomba, domandando chi le avrebbe aiutate a muovere la grossa pietra dall’ingresso della tomba, esse scopersero che la pietra era stata rimossa.
Rimossa perchè i poveri sono stati capaci di resistere ad anni di sofferenza ed esclusione. Malgrado tutto ciò sono stati capaci di ricostruire un’altra storia.
Rimossa perchè loro, le donne, sono state la vera spina dorsale della società liberiana, durante e dopo gli anni di guerra e che non ci sarà futuro senza di esse ed il loro contributo politico.
Rimossa perchè la ‘Grande Trasformazione’ accadrà solo quando gli uni che sono stati finora traditi, emarginati, eliminati dalla storia ufficiale prenderanno la parola.

Quel giorno la pietra di tutte le tombe sarà rimossa. Alcuni chiamano ciò Risurrezione.