Lourdes, 5 giugno – 950 km
Lourdes, 5 giugno – 950 km
Don Riccardo intervista Fausto!
Fausto e Adelina me li sono visti arrivare a Bonoua, in Costa d’Avorio, sposi novellini e giovanissimi. Come mai? Penso “sedotti” dalla missione, ma, si sa, la seduzione della missione dura poco, soprattutto se i problemi a cui far fronte sono tanti e grossi.

Ma mai e poi mai ho sentito dalle loro labbra una riflessione o una lamentela per le inevitabili difficoltà che una giovane coppia incontra a vivere in missione (e quella di Bonoua era particolarmente “incasinata”!).

Ci siamo fatti una gran buona compagnia per i tre anni che hanno lavorato lì: Adelina alla scuola materna e Fausto a insegnare nella nascente scuola tecnica che mancava di tutto… stabili inclusi. Gente semplice, riservata, ma di fede tosta!
Poi ci si è lasciati ed io ho preso altre strade… dopo molti anni ho deciso di prendere la strada di Seminò ed andarli a trovare! Ci siamo abbracciati con la sensazione di esserci lasciati solo da alcuni mesi, l’affetto e l’affinità erano quelli di sempre.

I due gemelli nati a Bonoua erano oramai ragazzi grandi, e così mi sono fatto promettere da Barbara, la figlia più grande dopo i gemelli, che adesso sarebbe venuta lei a trovarmi a Mandabe. Promessa compiuta! Ma a Fausto e Adelina ricordavo di pregare per questo “buco del mondo”.
E così un bel giorno ho ricevuto una mail che annunciava “Fausto si prepara per il grande viaggio: andare a Lourdes a piedi“. Ho saputo così un “affetto segreto” della sua vita:l’amore alla Madonna.
Non potendo comunicare con lui, gli ho scritto di “portarci nel viaggio e davanti alla grotta”.
Grazie Fausto per questo immenso regalo che mi hai fatto… oltre a questo esempio di affetto alla Madonna.
Non te la prendere se “pubblicizzo” un poco la tua vicenda: “Fate le vostre opere affinchè diano gloria al Padre celeste”. E far vedere che si ama la Madonna di questi tempi tonifica e incoraggia, soprattutto i nostri giovani lettori.
Un abbraccio,
Riccardo
Fausto Bertaccini parte il 5 giugno scorso per Lourdes, a piedi: da Tortona a Lourdes, da Santuario a Santuario. Percorre 950 chilometri con una media di 29 km al giorno. La partenza è stata rimandata di qualche giorno rispetto a quanto preventivato perché continuava a piovere. Il 5 giugno, tra una goccia e l’altra, decide di provarci e parte.

Quando è nata l’idea di Lourdes? Da quando sono andato in pensione, a Natale dello scorso anno, ne ho parlato in famiglia in quell’occasione. Ho deciso di “fare” il Mese di Maggio partecipando alle funzioni nella nostra chiesa di Seminò e poi di partire, cercando di combinare le date in modo da riuscire a ritornare per la Festa del paese, per la Madonna del Carmelo. E la Madonna del Carmelo mi ha accompagnato per tutto il tragitto! C’è stata tutta una serie di “combinazioni” alle quali ho pensato dopo, quando sono tornato a casa: in ogni chiesa in cui entravo (come alla “Nostra Signora di Laghet”, nell’entroterra di Monaco, ma anche altre) scoprivo che era dedicata alla Madonna del Carmelo! E l’ultima apparizione di Lourdes, il 16 luglio, Madonna del Carmelo!!!
Perché proprio Lourdes e non un Santuario magari della “Bassa”, comunque un posto più vicino a casa? Beh, la Madonna ha detto a Bernadette “Venite in pellegrinaggio qui” e così… del resto, per quello che avevo in mente, non potevo restare a due passi da casa mia.

Appunto, qual è stato il motivo che ti ha spinto in questa bell’impresa? Dovevo ringraziare la Madonna per tutto ciò che mi ha dato e dirglielo nella mia chiesa di Seminò mi sembrava troppo poco, non c’era “gusto”!!!
E quali sono state le risposte, le reazioni quando ne hai parlato con qualcuno? La tua famiglia, per esempio, che diceva? Mio nipote sarebbe venuto, in realtà lui ha un desiderio già da un po’, vorrebbe andare a Santiago di Compostela, chissà che questo non possa essere il prossimo pellegrinaggio…[sorride]. In casa hanno manifestano un po’ di preoccupazione, ma niente di più.
Come hai pianificato il tragitto? Avevi tutto ben in testa prima di partire? Non avevo pianificato quasi nulla! Prima ho pensato a come arrivare al confine con la Francia, poi una volta attraversato il confine, ho progettato come arrivare fino a Montpellier e infine, una volta raggiunta Montpellier, ho pensato all’ultima tappa.
Perché Montpellier? Perché è la città natale di San Rocco, uno dei Patroni del mio paese oltre che – l’ho scoperto cammin facendo – Santo Patrono dei pellegrini! Quel giorno ho percorso più di 40 km perché ho voluto fare un pellegrinaggio “dentro” al pellegrinaggio!!!
Da solo per un mese: cosa ti è mancato di più? Beh, sono partito da solo perché era un desiderio mio personale, se sei da solo preghi, se sei in compagnia poi finisce che ci si distrae, si chiacchiera… però così tanti giorni da solo… è dura, ti annoi, ti manca il non poter parlare con nessuno [sebbene lui sia un tipo di poche parole]
E i piedi, non si sono ribellati? Oh sì, perché ho scoperto di avere una malformazione per cui il quarto dito mi schiacciava, in entrambi i piedi, il mignolo… soltanto dopo varie sofferenze, mi è venuta l’idea di legarlo agli altri lasciando così libero il mignolo: gran sollievo!!! Così ho rialzato la media dei km giornalieri che era un po’ calata. Media di 29 km al giorno.
Il tempo, come è stato? A parte il primo giorno di pioggia, poi ha sempre fatto bel tempo, molto caldo. Soltanto quando oramai ero prossimo alla meta, ho preso freddo (avevo pensato ad equipaggiarmi per il sole, non per il freddo!), ma a quel punto non mi importava proprio nulla, pioggia o no ero praticamente arrivato!

Incontri? Pochi. Facevo le strade secondarie e meno battute, anche in mezzo a dei boschi, per cui c’era quasi il “pericolo” opposto, della serie “se mi succede qualcosa, chi mi vede?”. Ma quando incontravo camionisti o altra gente a piedi o ciclisti, venivo “riconosciuto” e salutato calorosamente. Una volta mi sono fermato a chiacchierare con una donna che con il suo carretto di frutta e verdura vendeva sul ciglio della strada: ero rimasto senz’acqua (mi è capitato due volte) e gliel’ho chiesta. Un’altra volta, in mezzo a un bosco, ci saranno state 4 case nel raggio di 30 km e mi sono fermato in una di queste a chiedere, appunto, acqua. Comunque avevo ricevuto la benedizione del nostro parroco prima di partire e venivo ricordato nelle preghiere degli amici cammin facendo per cui mi sentivo piuttosto tranquillo! E poi, c’era sempre la Madonna a guidarmi…
Come mai due soli giorni di permanenza là? Prima di arrivare a Lourdes ho percorso un altro pellegrinaggio dentro al pellegrinaggio (da Bagnères de Bigorre fino a Lourdes), un cammino di circa 23 km che la gente del posto compie tradizionalmente ogni anno l’11 febbraio. Giorno per giorno, a mano a mano che mi avvicinavo, mi ero “preparato”. Stare di più… ero già stato via così tanto, avevo già fatto tutto quello che volevo, avevo pregato lungo tutto il tragitto per cui anche il fermarmi ancora non avrebbe aggiunto nulla.

Di Lourdes si dice che è diventato ormai un gran mercato: è vero? Il primo impatto è la parte commerciale, alberghi e negozi…ma è anche inevitabile, dove passa gente il commercio fiorisce… e ci devi passare in mezzo. Però poi quando entri nella parte del Santuario, tutto cambia, è diverso. E menomale.

Hai toccato tutte le tappe “classiche”, fiaccolata, bagno nelle piscine…? Ho fatto la Via Crucis, e il cammino del Giubileo. Il bagno nella piscina non l’ho fatto, c’erano tanti malati che avevano la precedenza. E l’acqua benedetta l’ho presa da un rubinetto secondario, la Sorgente è unica. [mi regala una bottiglietta di acqua di Lourdes!]
Prossimo pellegrinaggio? La prossima volta però non da solo…[Sorride di nuovo]
