Dio è davvero buono e noi l’abbiamo incontrato
Dio è davvero buono e noi l’abbiamo incontrato
I martiri della fraternità cristiana uccisi nel 1997 a Buta in Burundi.
“Dio è davvero buono e noi l’abbiamo incontrato”. Queste erano le parole cantate da 40 seminaristi al termine del loro ritiro spirituale… l’ultimo.
![]() Arakaza |
![]() Barinakandi |
![]() Bayishemeze |
![]() Dusabumukama |
Il Burundi, un piccolo paese, chiamato una volta la Svizzera d’Africa, è stato teatro di scontri tribali feroci, tra i peggiori di tutta l’Africa. Questi scontri in verità erano piuttosto dovuti allo sconfinamento del genocidio che ebbe luogo nel confinante Ruanda. Verso le 5,30 mattina del 30 aprile 1997 dei miliziani armati, membri del gruppo ribelle Hutu ( consiglio nazionale per la difesa della democrazia!!!), hanno attaccato il seminario cattolico di Buta, uccidendo i 40 giovani seminaristi che avevano tra i 14 e 20 anni di età. Dall’inizio della guerra civile, cominciata nel 1993, il seminario,situato a sud del paese, era stato un rifugio tranquillo per i membri dei due gruppi in guerra. Del resto già dal 1972 la tribù degli Hutu, agricoltori, era in guerra con i Tutsi, nomadi. Guerra tribale e perciò ancora più feroce.
![]() Dushimirimana |
![]() Gahungu |
![]() Gatabazi |
![]() Habarugira |
I seminaristi vivevano espressamente in comunità insieme, per mostrare che l’amore di Cristo è superiore alle barriere razziali. Proprio prima del massacro, i seminaristi avevano terminato il ritiro prima di Pasqua. Il P Nicolas Niyungeko, rettore del seminario di Buta aveva scritto di loro: “al termine del ritiro questo gruppo era come pervaso da uno spirito nuovo, che sembrava essere la preparazione alla loro morte innocente”. Entusiasti e pieni di gioia ripetevano:”Dio è davvero buono e noi l’abbiamo incontrato”. Ciascuno si rendeva conto di aver vissuto momenti forti, senza saperne esattamente il perché. Vivevano momenti di allegria col canto e la danza, soprattutto quando andavano in cappella a pregare, come se avessero scoperto il tesoro del paradiso.
![]() Harerimana |
![]() Kanani |
![]() Kanezere |
![]() Manirakiza |
Il giorno dopo, i miliziani li sorpresero ancora a letto ed intimarono ai seminaristi di alzarsi e di separarsi in due gruppi, da una parte i Tutsi e dall’altra gli Hutu. Volevano ucciderne solo alcuni,per rappresaglia. Ma i seminaristi rifiutarono, dicendo che preferivano morire insieme, piuttosto che tradire gli amici Tutsi. Di fronte al rifiuto i miliziani si sono buttati su di loro a colpi di fucile e bombe a mano massacrandoli.
![]() Matore |
![]() Mbazumutima |
![]() Muhenegeri |
![]() Murerwa |
Durante il massacro alcuni di loro cantavano salmi, mentre altri ripetevano «Signore perdona loro perché non sanno quello che fanno». Mentre altri, invece di opporre resistenza o fuggire, aiutavano i feriti, sapendo bene la fine cui andavano incontro.
![]() Ndagijimana |
![]() Ndayiragije |
![]() Ndayitwayeko |
![]() Nduwayo |
La loro morte era il cammino che dal dormitorio conduceva ad un altro luogo di riposo, senza dolore,s enza rumore, senza paura.
![]() Nduwimana |
![]() Nibaruta |
![]() Nimubona |
![]() Ninganza |
Sono morti da martiri della fraternità ed hanno cosi reso onore alla chiesa del Burundi, dove tanti cristiani hanno seguito le vie dell’odio e della violenza tribale
![]() Niyongabo |
![]() Niyongabo |
![]() Niyonkuru |
![]() Niyungeko |
Quaranta giorni dopo il massacro, la cappella del seminario è stata consacrata a Maria, Regina della pace. Da allora, conferma p. Nicolas, essa è diventata “…meta di pellegrinaggio incessante per i burundesi che vengono a pregare per ottenere la riconciliazione e la pace per il loro popolo, la conversione e la speranza per tutti. Siamo certi che la testimonianza di fede, di unità, di fraternità offerta da questi giovani sia un messaggio a tutta l’umanità; e che il loro sangue diventi seme di pace per il nostro paese e per il mondo intero.”
![]() Ntakiyica |
![]() Ntungwanayo |
![]() Nzisabira |
![]() Sebahene |
Dio onnipotente, tu chiami i tuoi testimoni dal mondo intero e la tua gloria si rivela nelle loro vite donate. Ti siamo riconoscenti per l’esempio datoci da questi giovani martiri della Fraternità Cristiana del Burundi; donaci, in virtù del loro esempio, la forza di essere come loro, gioiosi testimoni della fede, perseveranti nelle prove – anche le più esigenti – e fedeli servitori del tuo regno. Te lo chiediamo per cristo Nostro Signore. Amen.
I 40 martiri del seminario di Buta |
Jean-Thierry Arakaza
nato nel 1979 in Rutovu, Bururi Bernard BahUfise nato nel 1981 in Rutovu, Bururi Gilbert Barinakandi nato nel 1979 in Muremera, Ruyigi Alain-Basile Bayishemeze nato nel 1978 in Kivoga, Bujumbura Sébastien Bitangwaniman nato nel 1977 in Bururi RÉmy Dusabumukama nato nel 1976 in Songa, Bururi Robert Dushimirimana nato nel 1977 in Bujumbura Éloi Gahungu nato nel 1979 in Bujumbura Léonidas Gatabazi nato nel 1977 in Mugamba, Bururi Willermin Habarugira Pascal Hakizimana Joseph Harerimana JEAN-Marie Kanani Pacifique Kanezere Adronis Manirakiza Jules Matore Longin Mbazumutima Joseph Muhenegeri Jimmy Prudence Murerwa Désiré Ndagijimana Audace Ndayiragije Pie Ndayitwayeko Emery Ndayumvaneza Alexis Ndikumana Boniface Nduwayo Désiré Nduwimana Phocas Nibaruta Prosper Nimubona Diomède Ninganza Patrick Nininahazwe Egide Niyongabo Prosper Niyongabo Protais Niyonkuru Pasteur Niyungeko Alphonse Ntakiyica PIERRE-Claver Ntungwanayo Gédéon Ntunzwenimana Lénine Nzisabira Oscar Nzisabira Gabriel Sebahene |
