Don Riccardo – Dicembre 2024 – Natale
Carissimi tutti,
vi arriverà tra le mani, insieme a queste righe, il calendario della Missione, per ricordarci che stiamo camminando insieme da … 25 anni.
La mia esperienza missionaria era però iniziata diversi anni prima, nel novembre del ’71 quando, arrivato in Costa d’Avorio, finivo gli studi di teologia e cominciavo l’attività pastorale. E mi considero superfortunato per questa full immersion nel mondo africano: una ricchezza di cultura e di esperienza di vita della quale vivo ancora. L’essere stato in Burkina Faso a due riprese per imparare il Moré (lingua dei lavoratori delle piantagioni di ananas e di hevea – l’albero da cui si estrae il lattice di caucciù per fare la gomma) mi ha spalancato gli occhi sull’Africa post-coloniale! Prima ancora di essere ordinato sacerdote, avevo aperto una scuola materna e, guidato da don Mugnai, cominciavo i lavori per una importante scuola professionale. In seguito, all’università, ho potuto allargare lo sguardo a tutta l’Africa. Anni, per me, intensi e tumultuosi, ma un’esperienza che porto sempre con me.
Credetemi, fa bene a tutti noi riguardare certe pagine della vita che abbiamo vissuto molto intensamente…Talvolta ci sembra di aver vissuto due vite! A distanza di anni vivo ancora di queste passioni: lo studio, la lettura, la cultura.
L’intermezzo milanese, corto, ma molto, molto intenso, lo potrei paragonare a quella ” pausa di ricarica” che permette poi di correre per tanto tempo!
Le scuole hanno letteralmente divorato il mio tempo, i miei anni. La gioia di poter mandare a scuola migliaia di bambini e ragazzi è grande: pur essendo poveri, spesso molto poveri, possono così affrontare la vita con la risorsa della cultura! Fra i tanti, oltre a quelli che poi hanno “fatto fortuna” nella vita, ricordo due ragazzi diventati vescovi, una ventina diventati preti, un numero imprecisato di religiose.
Ma ovviamente la prima passione rimane la vita missionaria, declinata in situazioni molto diverse: inizialmente in comunità e poi … In solitaria. Ho incontrato realtà e culture particolari, tutte diverse, tutte ricche di valori, tutte da amare e servire (ben consapevole che il primo beneficato ero proprio io!), alle quali annunciare Gesù, lo scopo e la gioia della vita!
Queste vicende le abbiamo vissute insieme aiutandoci con i mezzi più diversi: informazioni, scritti, video, internet, incontri personali, immagini, preghiere.
I calendari di questi anni sono stati strumenti umili ma originali, per condividere insieme le varie tappe di questa esperienza umana e religiosa che è la Missione. Se Bonoua, Anatihazo, Faratsiho possono esser stati i preliminari, Mandabe, Betanatanana, Antsiraraka sono state non solo tappe, ma esperienze umane che ricorderemo per sempre. Questi piccoli calendari ci dicono anche la caratteristica che abbiamo vissuto insieme: ogni volta che ci è stato chiesto di cominciare una missione nuova, abbiamo profuso le nostre risorse fatte di riflessione, inventiva, preghiera, conoscenza approfondita della realtà umana e religiosa della gente, costanza, fatica, risorse finanziarie, condivisione fra di noi.
Lavorando insieme, abbiamo fatto crescere qualche cellula di questa nostra grande famiglia che è la Chiesa.
“Sìtraka enti-matory, ka valìana raha mahatsiàro!” Mi prendo la libertà di tradurre così questo proverbio: “Quando fa notte e riguardi ciò che hai vissuto, capisci di aver ricevuto molto e quindi al risveglio avrai il dovere di contraccambiare!” È quello che facciamo ogni mattina ricordandovi nella preghiera!
Come non dire a ognuno di voi un GRANDE GRAZIE?
Buon 2025 a tutti voi. Vi abbraccio forte.